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Erodoto a scuola - settembre 2013


settembre 2013
Alphabet di K. Pacovska

                            

Nella cartella di cuoio avevamo il libro di lettura, i sussidiari e due meravigliosi quaderni, uno a righe e uno a quadretti. Quei quaderni dovevano durare per un anno intero, o almeno fino alla loro ultima pagina. Ricordo ancora le immagini sulle copertine, un edelweiss per il quaderno a righe e un ghiro per quello a quadretti. Ma poi subito la mamma li aveva ricoperti con una carta gigliata, la stessa che avvolgeva i libri. Il giorno prima dell’inizio della scuola era avvenuto il rito della protezione: il rotolo di carta da tagliare con le forbici, senza sprecare un centimetro, le pieghe precise, il nastro adesivo per fissare, e poi l’etichetta da incollare esattamente in alto al centro, e le parole scritte con la penna stilografica: quaderno di italiano, quaderno di matematica. Ora che avevamo i quaderni puliti e protetti, eravamo pronti per imparare ogni cosa. Si trattava solo di passare lunghe ore seduti correttamente nel banco di legno scuro, con il ripiano inclinato e la sedia fissa, e ascoltare in una noia sublime le lezioni della maestra. “Dettato! Prendete il quaderno”, e trenta mani calavano nelle trenta cartelle, pescavano il quaderno, aprivano la pagina bianca, iniziavano a scrivere le parole che la maestra scandiva nel silenzio assoluto.

                   (M.  Lodoli, Rosso e blu)

 

Oggi non ci sono più le cartelle di cuoio, quei libri di lettura, quei quaderni. 

Anche maestre e maestri, bambine e bambini sono diversi.

La scuola è cambiata. La sfida è però sempre la stessa: imparare  e vivere l'avventura del mondo, adulti e piccoli insieme. Ancora una volta.

Buon inizio di anno scolastico.