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Ho visitato una mostra NL n.° 11


Cinquecento opere d’arte come preziosa aula didattica.

La Collezione Ingrao della Galleria Comunale d'Arte di Cagliari

A cura di Cristina Pittau

La genesi e la natura della collezione appartenuta a Francesco Paolo Ingrao sono complesse e riflettono la cultura e la sensibilità del collezionista laziale. Gli acquisti succedutisi tra il 1946 e il 1999 possono essere letti in chiave di dialettica domanda-offerta, ma anche quale testimonianza dell'aspirazione di Ingrao alla continuità della vita post mortem.(...)

Dopo un complesso allestimento durato un anno e mezzo, il Comune di Cagliari inaugura la Collezione Ingrao il 27 gennaio 2001. Il personale gusto estetico ha guidato Ingrao verso scelte precise e non prevedibili, non radicate in un percorso di studi storico-artistici o critico-artistici: laureatosi appena ventitreenne in Giurisprudenza, inizia la carriera presso il Ministero dei Lavori Pubblici a Roma nei primi anni Trenta, per raggiungere rapidamente i vertici dell'Istituzione statale quale Direttore Generale del Ministero. "Innamorato d'Arte", Ingrao avvia nel 1946 l'acquisizione delle opere che oggi compongono la Collezione, per ultimarla nel 1999. Sono circa 500 i pezzi da lui selezionati, cui è opportuno sommare un corpus librario di circa 3500 testi. Il nucleo della raccolta è composto da pittura, scultura, grafica e incisione, espressione dell'arte figurativa italiana tardo-ottocentesca e novecentesca, cui si accostano opere di soggetto religioso e d'arte sacra, oggetti d'arte africana, ceramiche invetriate, suppellettili liturgiche e, infine, un consistente gruppo di mortai e pestelli. Ingrao acquistava le opere attraverso canali differenti: mercanti d'arte e galleristi, che vendevano sovente le opere d'arte in stock, aste, mostre, artisti ai quali lo univano rapporti di amicizia, talvolta intimi e profondi. Inoltre, Ingrao selezionava le opere rivolgendo particolare attenzione alla loro storia e alle vicende espositive che le avevano coinvolte.

La motivazione della presenza della Collezione presso la Galleria Comunale d'Arte in Cagliari (Fig. 1) affonda le proprie radici nel testamento di Francesco Paolo Ingrao, il quale vi nomina, quale erede universale, Elisa Mulas, la propria collaboratrice e assistente. Lasciata la Sardegna giovanissima, Elisa Mulas si reca a Roma e lavora quale braccio destro di Ingrao fino al 1999. Ingrao definisce clausole e condizioni del passaggio dei propri beni a Elisa Mulas: ella dovrà donare a un museo pubblico l'intera collezione di opere e di libri, che dovranno essere esposti entro due anni dalla redazione degli atti notarili; inoltre, i pezzi della collezione, così come i libri, non potranno per alcun motivo lasciare la Galleria. Il 28 luglio 1999 gli atti notarili sanciscono l'ingresso della Collezione nel patrimonio comunale. I nomi eccellenti dell'arte italiana del '900 fiorirono, così, all'interno degli spazi della Galleria Comunale, già polveriera sabauda, mutata in museo e inaugurata come tale nel 1933. Le opere di Giacomo Balla, Umberto Boccioni, Gino Severini, Carlo Carrà, Giorgio Morandi, Fortunato Depero, Massimo Campigli, Mario Mafai, Mario Sironi e Felice Casorati, per citare solo alcuni artisti, comparvero nelle sale della Galleria, ad essa inscindibilmente vincolate.

 

Figura 1. Museo Comunale di Cagliari. Foto di N. Vidalonga

La collezione articola il proprio percorso in quindici sale, quotidianamente visitate da numerose scuole di ogni ordine e grado, cui si somma il pubblico dei residenti, dei turisti italiani e internazionali ai quali, naturalmente, così come alle scuole che la richiedano, è rivolta la visita guidata e l'attività didattica nelle lingue Francese e Inglese.

I Servizi Educativi hanno formulato le proposte didattiche, delle quali si tratta in questa sede, nell'anno 2007, rinnovandole costantemente in base alle variazioni e agli arricchimenti consentiti dalle numerose esposizioni temporanee e dalle forme di interazione fra i media espressivi di cui l'arte dispone. Danza, musica, teatro, cinema, performance, installazioni (...)

Figura 2. Laboratorio espressivo en plein air.

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