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Confronto - NL n° 9


Confronto

 

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Due. Si potrebbe sostenere che la comparazione presuppone almeno la presenza di due oggetti (anche quando uno rimane implicito e nascosto). E che la scoperta dell’identità e dell’alterità   sia in qualche modo il  suo significato, il suo scopo.
Apprendiamo per comparazione e la comparazione ci guida a uscire dalla tirannia della cosa che stiamo osservando (fosse anche la nostra storia personale) per formulare ipotesi di identificazione e scoprire, nel confronto, la possibilità del plurale.  Le strategie comparative  sono alla base anche della storia, sostiene lo studioso polacco K. Pomian,  sia che si tratti di comparare cose  (oggetti visibili), che  fatti storici (oggetti invisibili): individui, forme, rapporti, traiettorie e singolarità (come ad es. nel caso degli storici che affrontano il problema della decadenza di Roma antica).
E dunque comparare attraverso e nella storia insegnata è possibile, auspicabile, utile.
In questa newsletter cercheremo di raccontarlo.

 

Lasciare il mio piccolo paese d'origine
vuol dire che devi lasciare tutto come
un gatto triste questo è lasciare tutto
come un piccolo gatto che lascia il suo
luogo immaginatevi se foste voi quel
gatto povero che lascia la sua povera
famiglia. Ma io non voglio essere io
quel gatto. Perché è come essere
in un guscio portato
dal mare intenso.
 
                          Giovanni, dieci anni, ucraino
C. L. Candiani (a cura di),
Ma dove sono le parole?
Effigie edizioni, 2015
 
 
 
 
E coloro che furono visti danzare vennero
Giudicati pazzi da quelli che non potevano
Sentire la musica 
 
(Friedrich Nietzsche)
 

DEFINIZIONE  Confrónto 

Vocabolario on line http://www.treccani.it/vocabolario/confronto/

confrónto s. m. [der. di confrontare]. –
1. L’atto, l’operazione, il fatto di confrontare, di essere confrontato: fare il c. di due oggetti; mettere a c. le parole coi fatti; il c. delle impronte digitali è risultato negativo; i c. sono odiosi (frase proverbiale); senza confronto o confronti, senza possibilità di paragone, incomparabilmente: questo film è senza confronti superiore all’altro; analogamente, per indicare una superiorità indiscutibile: non c’è c.!; è un campione che non ha confronti o che non teme confronti; stare a c., sostenere il c., reggere al c., esser pari di merito, poter competere: è un pittore che può stare a c. coi più illustri maestri dell’arte; termine di c., persona, cosa, idea con cui un’altra viene confrontata. Locuzioni: a c. di, in c. di, in c. a, confrontato con, rispetto a: a c. di lui non vale niente; oggi sto meglio in c. di ieri (pop. anche c. a ieri); a c. mio, nostro, ecc., confrontato con me, con noi: gli antichi a c. nostro si può dire più che mai che furono uomini (Leopardi); nei c. di, lo stesso che nei riguardi di (v. riguardo, n. 4 a): si è comportato male nei tuoi confronti.
 
 
 
 
DEFINIZIONE   Confronto
 
 
con|frón|to
s.m.
1675; der. di confrontare.
 
FO
1. il confrontare, il confrontarsi e il loro risultato: fare un confronto fra due cose, due persone
2. discussione fra sostenitori di idee o programmi diversi: confronto fra i diversi candidati alle elezioni | nel linguaggio sportivo, competizione, gara: vincere, perdere un confronto
3. TS dir. contraddittorio civile o penale che avviene in contemporanea tra due o più testimoni o imputati quando le loro precedenti dichiarazioni risultino contrastanti
4. TS inform. comparazione di due dati, in particolare numerici, per stabilire se siano uguali, maggiori o minori l’uno rispetto all’altro
5. RE centromerid., affrontata
 
Polirematiche
 
a, al confronto
loc.avv. CO
in confronto
a, al confronto di
loc.prep. CO
in confronto a
 

 

Polente
di Gabriella Bosmin
 
Pietro Longhi, La polenta, 1740 ca
 
 
Il racconto prende forma dal confronto parallelo del modo di cucinare la polenta secondo il mondo contadino e la soluzione odierna della polenta istantanea: due sceneggiature  che scorrono in parallelo, per capire temi, spazi, strumenti, azioni e contesti.

 

"Alda, è arrivato il momento, devo andare a dare un occhio" disse Maria alla figlia.
Era un bel pomeriggio di primavera, ma ancora fresco e la grossa scrofa stava per figliare.
"Non so per quanto ne avrò, mettili tutti tu a tavola questa sera".
Il telefono squillò:
"Caterina, devi arrangiarti tu per la cena, disse  Luisa alla figlia, la riunione andrà avanti fino alle otto; lo spezzatino è già pronto in congelatore, prepara un po' di polenta".
Fino a qualche mese prima avrebbe pensato a tutto la nonna, ma da un po' di tempo le costava stare in piedi e il fiato era sempre più corto. Allora se ne stava lì, nel suo angolo a sbucciare i fagioli, a pulire il radicchio a pelare le patate, a filare la lana e a impartire istruzioni.
"Alda, il fuoco deve essere ben vivo, intanto togli tre anelli e cala il paiolo, che vada un po' dentro a scaldarsi la pancia".
Il paiolo di rame lustro e brillante risaltava sui cerchi neri della cucina economica; era l'orgoglio della Maria che lo tirava a lucido meglio di tutte le donne di Fornase.
"Bolle l'acqua?"

(Gabriella Bosmin, Che ne so di pecore e capre, Agorà Libreria Editrice Feltre 2008)

Chimamanda Ngozi Adichie: The danger of a single story
Il pericolo di una storia unica
 
 
“Sono una cantastorie. Vorrei raccontarvi qualcosa di quello che io chiamo "il pericolo della storia unica." Sono cresciuta in un campus universitario nell'est della Nigeria […] sono stata una lettrice precoce: leggevo libri per bambini britannici e americani.
Sono stata una scrittrice precoce (sette anni): scrivevo storie come quelle che leggevo. I miei personaggi erano bianchi, con gli occhi azzurri. Giocavano nella neve. Mangiavano mele. E parlavano molto del tempo: di quanto era bello che fosse uscito il sole.
Non ero mai uscita dalla Nigeria. Da noi non c'era la neve. Mangiavamo manghi e non parlavamo mai del tempo …”            
 

 

        

MATERIALI DIDATTICI

Confrontare e confrontarsi a scuola
 
I materiali didattici ci mostrano come ciò avvenga: partendo dalla conversazione spontanea di bimbi e bimbe della scuola dell’infanzia, per passare alla scuola primaria e poi, ancora, nella secondaria di primo grado. Le mosse e gli oggetti del confronto sono moltissimi: dai temi della storia locale, a quelli della storia generale, dalle mappe, ai documenti,  dalle strategie della memoria  a quelle della mente.
Insomma, un bel confronto di idee, proposte, suggerimenti per fare e pensare.

 

Scuola dell'Infanzia

Confronti: Piazza Marconi

La mia macchina è più bella della tua

Alcune riflessioni dell’ins. R. Bolzanella sulla parola confronto e di seguito uno stralcio dell’attività sul tema fra due fotografie dello stesso edificio a Spinea: Trattoria Bella Venezia (primo ‘900), Pasticceria Da Villa (oggi)
 
    
 
 
Al.: la mia macchinina è più bella della tua.
Gio.: non è vero, anche la mia è bella.
Al.: ma la mia è più bella! Ha le ruote più grandi con i raggi d’argento, ha le porte che si aprono e anche i sedili che si alzano.
Gio.: la mia è rossa e va veloce …
Da una conversazione spontanea tra bambini di 4 anni. 
I.C. Spinea 1 (VE)- Scuola dell’Infanzia "J.W. Grimm", sezione 4 anni, a.s. 2013-14,
Inss. Roberta Bolzanella, Alessandra Chinellato
 
 

E una notte di luna piena…

Alla scoperta di lavori e luoghi di un tempo passato

Il  racconto di finzione E UNA NOTTE DI LUNA PIENA … di Gabriella Bosmin prende l’ispirazione da tre mestieri del passato due dei quali rappresentati dalle “fabbriche” ancora presenti nel territorio di Spinea come edifici di archeologia industriale: il forno e la filanda. Purtroppo lo scopificio è crollato alcuni anni fa.
 
Tre giovani fratelli vi lavorano come apprendisti. Essi si cimenteranno in una gara per il prodotto migliore che, in premio, avrà la proprietà della fabbrica.
Senza esperienza ma con volontà e magia riusciranno nel loro intento.
 
Dopo la lettura del racconto si svolge l’attività didattica che prevede prima il percorso di costruzione del prodotto, e successivamente il confronto di ogni mestiere fra il passato e il presente.
 
I.C. Spinea 1 (VE), Scuola dell’ Infanzia "H.C. Andersen", sezione 5 anni, a.s. 2014-15,
Inss. Anna Aiolfi e Mariolina Nalesso

 


Scuola Primaria

Via Roma-Miranese: trasformazioni nel tempo

I bambini raccontano alla maestra com’è via Roma, la strada principale di Spinea, che loro percorrono quotidianamente per andare a scuola (2012), quindi la rappresentano graficamente.
Un nonno racconta ai bambini com’era la stessa via quando lui aveva la loro stessa età (1949). I bambini la rappresentano secondo la testimonianza.
Dal confronto dei due disegni colgono le trasformazioni avvenute in circa 60 anni.
 
I.C. Spinea 1 (VE)- Scuola Primaria "A. Mantegna" cl. 2^, a.s. 2011-12,
Ins. Tiziana Barbui
 

 

Dalle piazze alla città.

Per esempio Spinea, oggi e lungo il XX  secolo

La classe terza della scuola Vivaldi di Spinea, un paio di anni fa si è occupata delle trasformazioni recenti del paesaggio della propria città attraverso fonti cartografiche e fotografiche.
 
I.C. Spinea 1 (VE)- Scuola Primaria "A. Vivaldi" cl. 3^, a.s. 2013-14
Ins. Nadia Paterno

 


Da Noale a Spinea,

ricostruiamo il paesaggio del passato, confrontiamo con il presente

La Regola Titolata di Orgnano (una frazione dell’attuale Spinea) è una fonte scritta in latino con accanto la traduzione in italiano.
Lavoriamo sul documento attraverso schede di analisi, appositamente predisposte, sulla tipologia del documento e sui contenuti per passare, in seguito, ad un confronto con l’attuale mappa di Spinea.
 
I. C. Spinea 1 (VE), Scuola Primaria “I. Nievo”, classi 4, a. s. 2009 – 2010
Ins. Monica Bellin
 
 
 

Confronti:

Ascoltare e prendere appunti

“Oggi sono venuti quattro signori dell’Unione Veneta Bonifiche che ci spiegano l’importanza dell’acqua, ci spiegheranno cosa l’acqua fa per noi. Ci hanno detto che con questo progetto capiremo che l’acqua fa”.
Prendere appunti è una pratica strettamente collegata al modo di organizzare il pensiero di ciascuno di noi: chi usa parole chiave, chi schizzi grafici, chi frasi …
Nelle due classi quarte ogni alunno, ascoltando le spiegazioni degli esperti, ha segnato nel modo a lui più consono le informazioni che più riteneva  interessanti in vista della produzione di una relazione scritta.
 
 I.C. Spinea 1 (VE) Scuola Primaria “I. Nievo”, cl. 4 A-B, a. s. 2014-2015
Ins. Monica Bellin
 

 


Confronti:

Osserviamo  la mappa di Spinea del 1550

La mappa di Spinea del 1550 è protagonista di un’attività collettiva.
Il vantaggio è che ora si può osservare ingrandita sulla Lim e i particolari sono maggiormente visibili.
Un’attenta osservazione da parte dei bambini, condotta dall’insegnante, porta ad individuare, vie, fiumi, località presenti allora e al confronto con l’esistente: ci sono ancora con un altro nome, non esistono più, qualcosa è rimasto, altro si è trasformato, altro è scomparso. Ma la struttura del villaggio di allora è uguale all’attuale.
I. C. Spinea 1 (VE), Scuola Primaria “I.Nievo”, cl. 4 A-B,  a. s. 2014 – 2015
Ins. Monica Bellin
 
 

Ma Spinea è vecchissima!

Confronto fra un documento scritto e una mappa coevi

È “il gioco dei confronti”, dal documento Regola Titulada de Spineda del 1315 (poi ricopiato pari pari nel 1500) gli alunni interpretano la mappa di Spinea antica e la confrontano con la descrizione; il secondo confronto avverrà fra le varie mappe disegnate dai bambini per venirne a capo: chi l’avrà disegnata più aderente allo scritto? Anche i genitori si cimentano nello stesso lavoro ed infine avverrà il confronto con la mappa più vecchia di Spinea: quella del 1550.
Sebbene sia un lavoro di più di dieci anni fa, è sempre valido.
Circolo Didattico Spinea 1 (VE), Scuola Elementare “A. Vivaldi”,
cl. 4^/5^, anni scolastici 2002 -‘03, 2003-’04
Ins. Gabriella Bosmin
 

Scuola Secondaria di primo grado

Costruire confronti

per studiare  processi di trasformazione:

l’esperienza in una classe prima di scuola secondaria 1°

I. C. Maserada (TV), Scuola Secondaria di 1° grado, cl. 1 C,  a.s. 2013 – 2014
Ins. Carla Salvadori
 
L’Impero romano all’epoca di Traiano e l’impero carolingio si prestano ad essere individuati quale momento iniziale e finale di un processo di trasformazione da proporre nella classe prima della scuola secondariadi 1°.Nell’esperienza qui presentata, il confronto vero e proprio tra i due imperi era stato preceduto da una fase di raccolta di informazioni guidata da un’apposita tabella a doppia entrata.

La passaporta uno stivale vecchio e logoro

Per un inizio “leggero” tratto da "Harry Potter e il calice di fuoco"

Un gioco di associazioni in cerca di possibili analogie tra la storia raccontata nella breve sequenza filmica e quello che può succedere a scuola quando si lavora sulle fonti storiche.
Il gioco fornisce alcuni spunti  sulle modalità d’impiego didattico delle fonti nello studio della storia.

Avvio al confronto: Cos'è un impero?

 

Imperi antichi a confronto nel II sec. d.C.

 

L'impero Romano e il Sacro Romano Impero a confronto nel manuale scolastico

 

Dall'Impero Romano al suo apogeo al Sacro Romano Impero di Carlo Magno

 

E intanto nel resto del mondo...


 
Prima e dopo
l'Islam e il Cristianesimo a confronto
 
Dopo la lettura in classe i ragazzi sono stati sollecitati a sollevare le domande o le obiezioni al testo sia sulla prima scheda (perché al di là dei confini romani non ci sono colori? Non ci viveva nessuno? Cosa vuol dire "pontefice massimo"? Il commercio era solo dentro al territorio "giallo" o anche fuori?), che sulla seconda (cosa vuol dire "l'unità politica è fragile"? Se il mondo islamico "è diviso", come mai è colorato con lo stesso colore? Che divisione è? Perché si dice che l'impero d'Oriente "resiste"? Chi lo minaccia?). Tutte le domande vengono registrate. 
Si riprende in esame la prima scheda e i ragazzi, divisi in tre gruppi, sono invitati a riprendere uno dei tre indicatori utilizzati (descrizione, caratteristiche politiche, caratteristiche economiche) e, consultando il loro manuale, a riscrivere il testo in questione in modo da rispondere alle domande sollevate. Al termine vengono letti i tre testi prodotti.
Le domande riguardanti la seconda scheda vengono lasciate in evidenza: si attendono le risposte.
 

G. Gentile, L. Ronga, A. Rossi; Vedere la storia, La Scuola editrice, vol. 1.

I. C. Peseggia (VE), Scuola Secondaria di 1° grado, cl. 1,  a.s. 2014 – 2015
Ins. Silvia Ramelli

 

Comparando si impara?

Ernesto Perillo

Il sociologo A. Cavalli propone le seguenti annotazioni sulla comparazione:
“È opportuno richiamare alcune nozioni relative alla comparazione in generale che ci servono per evitare confusioni.
Nella frase «gli Stati Uniti sono un paese più democratico della Francia», sono contenuti tre elementi. Il primo elemento è costituito dagli oggetti della comparazione (gli Stati Uniti e la Francia), il secondo elemento dalla proprietà in riferimento alla quale viene effettuata la comparazione (la democraticità), il terzo elemento dagli stati di tale proprietà (maggiore-minore democraticità). Ad essere comparati, quindi, non sono gli oggetti, ma gli stati relativi a una o a più proprietà.